Appunti molto disordinati, orme di pensieri, naufragi di memorie ma anche splendide costellazioni di riferimento. Siamo gli altri, i luoghi a cui apparteniamo, i sogni che ci guidano nel nostro incespicare quotidiano. Anais Nin affermava che "non vediamo le cose come sono, noi le vediamo come siamo." Credo fermamente che tutto quello che c'è nella nostra testa e nel nostro cuore possa essere scritto o fotografato. Fernando Pessoa ci ha insegnato che il poeta è un fingitore ma anche il fotografo lo è. Ci si può spingere infatti oltre l'apparenza, sciogliere i nodi dei luoghi comuni e mettersi alla ricerca dell'anima delle cose e delle persone. In questo cassetto poco virtuale e molto autobiografico, sono riposti i ciottoli di un sentiero, a volte tortuoso, molto spesso solitario, alla ricerca della bellezza. Qui ci sono scampoli delle mie vite precedenti e forse, se il mio cuore vorrà ancora stupirmi, anche qualche anticipazione delle prossime. Buon viaggio.
Le violon d'Ingres (1924)
(fotografia ritoccata, 8 esemplari numerati e firmati; 30 x 24)
La donna protagonista di questa storica foto di Man Ray è Alice Prin, modella ma anche cantante e intrattenitrice nei locali notturni della città, meglio conosciuta con il nomignolo di Kiki de
Montparnasse, vissuta per circa sei anni con l'artista.
La posa della modella è ispirata a quella della figura dipinta da Ingres nel Nudo di spalle del 1807, con l'aggiunta delle due "effe" del violino, riprodotte, per contatto, sulla fotografia del
dorso di Kiki.
L'intento dell'artista era quello di creare un gioco umoristico che evocasse, in immagine, la frase idiomatica francese "violino di Ingres" che significa "il proprio hobby" (così come suonare il violino era l'hobby di Ingres), alludendo all'arte stessa della fotografia, considerata da Man Ray un rapido procedimento senza preoccupazione estetica, un violon d'Ingres, appunto, rispetto alla pittura o alla creazione di oggetti, che meglio rispondevano, forse, alla propria libertà inventiva.
Nel blog c'è un pò del mio mondo, dell'aria che fino ad oggi mi ha permesso di respirare.
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